5 PUNTI PER PAVIA
Grandi tesori dal passato, vicoli intrecciati, il rumore del fiume, piccoli e grandi ponti l’uno in fila all’altro, isole di quiete per amanti della natura: questi ingredienti ben mescolati insieme danno vita a Pavia. Per chi come noi vive nelle zone tra Varese e Como Pavia è un’ottima idea per una gita in una bella giornata di sole, per una bella passeggiata in riva al fiume o per un giro alla scoperta dei mille tesori nascosti nel labirinto di vicoli del centro storico. Anche se è dietro l’angolo non avevamo mai visitato la città e così qualche settimana fa abbiamo deciso di passare una bella domenica fuori porta. Essendo stata la nostra prima volta a Pavia vorrei riassumere qui i 5 elementi che ci farebbero tornare in questa città e che ci hanno colpito di più.
LA STRADA
Sarebbe stato più rapido raggiungere la città seguendo le indicazioni dell’autostrada, ma perché privarsi del panorama pavese? Si dice che non sia la meta ciò che importa, ma il viaggio e quindi abbiamo deciso di evitare l’autostrada. Se non siete di fretta vi consiglio quindi, una volta arrivati a Milano, di seguire le indicazioni della statale che vi permette di arrivare alla destinazione percorrendo tutto il noto naviglio pavese. Se siete ciclisti appassionati potete anche mettervi in sella e percorrere l’intera strada pedalando lungo un pianeggiante e ampio sentiero che vi permetterà di godervi il rilassante panorama con campi, ponti…e se siete sfortunati un po’ di nebbia.
2. IL PONTE COPERTO E IL TICINO
Nonostante le mani congelate, abbiamo attraversato il centro storico e ci siamo diretti verso il Ticino. Sicuramente è noto agli appassionati di fotografia, ma se non lo conoscete sappiate che è una validissima ragione per andare a Pavia! è impossibile non prendere in mano la macchina fotografica e scattare! Il ponte, i pescatori in riva al fiume, i riflessi di luce: un quadro perfetto che sembra essere stato dipinto. Per chi ama camminare il percorso lungo tutto il fiume è l’ideale, chilometri e chilometri per poter correre, passeggiare o pedalare baciati dal sole e con il vento tra i capelli…o semplicemente per godersi il panorama comodamente seduti su una panchina.
3. I PAPPAGALLI: CURIOSI CUSTODI DELLE TORRI MEDIEVALI
Un’altra tappa immancabile è stata senza dubbio la storica università. Fino ad allora l’avevo vista solo nelle foto di laurea dei miei genitori. Abituata alla tristezza degli edifici di Città Studi a Milano, ammirare l’immensità della sede di Pavia è stato emozionante. Ma un’ulteriore sorpresa sono stati gli insoliti custodi delle torri medievali: centinaia di pappagallini colorati ci hanno dato il benvenuto cinguettando e svolazzando tra gli alberi e le torri. Inaspettato, divertente e curioso!
4. I VICOLI
Il centro della città nasconde chiese ed edifici storici tra un vicolo e l’altro. Nessuno di noi due ha un grande senso dell’orientamento, quindi sembrava ovvio che ci saremmo persi e invece no! Percorrendo ogni strada, anche la più stretta e meno affollata, ad ogni incrocio abbiamo trovato mappe ed indicazioni dei luoghi di maggiore attrazione…insomma, era impossibile perdersi! Dopo aver trovato i luoghi principali, abbiamo deciso però proprio di “perderci” un po’ per quei vicoli e vi assicuro che lo stupore che si ha quando ci si trova davanti per caso una chiesa o uno scorcio particolare, non può essere paragonato all’utilizzo di una mappa. In più per chi non è abituato a stradine così strette e silenziose, girovagare per i vicoli dà quasi l’impressione di vivere in un luogo ricco di misteri e segreti
5. LA CERTOSA: IL TESORO DEI MONACI
Dopo esserci rifocillati con una bella piadina e un caffè caldo ci siamo rimessi in viaggio, ma non eravamo ancora pronti per tornare a casa. Una gita a Pavia non può ritenersi conclusa senza una sosta all’inimitabile Certosa. Qualche anno fa ero già andata a visitarla ma è stato bello poterci tornare in due e mostrare a qualcuno un luogo in cui avevo lasciato una piccola parte di cuore. Per gli amanti dell’arte la Certosa di Pavia è il trionfo puro! Ma anche per chi non è appassionato d’arte questo luogo merita una visita, perché il vero cuore della Certosa sono i pochissimi monaci rimasti. Sono loro infatti che guidano alla scoperta della storia della Certosa e che cercano ogni giorno di custodire questo gioiello al pieno del suo splendore. La visita ci ha permesso di visitare la zona del transetto e del presbiterio, altrimenti non visibili perché chiuse dalla cancellata, e soprattutto ci ha portato alla scoperta del refettorio e delle storiche celle dei monaci. Come concludere una visita se non…con una bella bottiglia di liquore? In un piccolo negozio si possono acquistare i prodotti dei monaci, liquori o, per chi non ama gli alcolici, caramelle balsamiche, riso Carnaroli e tisane.
Sicuramente non è stato un grande viaggio, ma la prova che spesso andiamo a visitare luoghi lontani senza conoscere tutto ciò che ci circonda più da vicino. Con gli occhi pieni dello stupore di due bambini, il cuore arricchito di emozioni e il sorriso sulle labbra abbiamo concluso così la nostra piccola gita.