I TESORI NASCOSTI DI RIMINI

Che cosa vi viene in mente se vi diciamo Rimini? La movida notturna tipica delle calde sere d’estate, la lunga distesa di sabbia e ombrelloni fino quasi a sfiorare le onde del mare della Riviera Romagnola, i parchi di divertimenti. Eppure Rimini non è solo questo, ha un cuore antico, ha una storia da raccontare che forse però in pochi conoscono. Eccoci qui per provare a svelarvela almeno un po’, per mostrarvi quel lato nascosto di quella città che non è solo vita notturna, ma è anche storia e arte.

Una giornata un po’ uggiosa ci ha portato alle porte di Rimini dove abbiamo iniziato il nostro giro alla scoperta del centro storico partendo da una qualche vietta che ci ha condotti alla piazza principale, piazza Cavour. Una piazza ampia dove subito il nostro sguardo è stato catturato dal Palazzo dell’Arengo e da quello del Podestà. Il primo è il più antico della piazza (1204) ed era la sede dell’Assemblea del Comune, il secondo venne aggiunto come residenza per il Podestà il secolo successivo. Un terzo e più “recente” (fine 1500) edificio racchiude questo salotto cittadino: palazzo Garampi, che oggi ospita il comune. A rompere lo spazio c’è la fontana della Pigna con il suo scroscio di acqua. Dopo aver potuto ammirare la piazza ci siamo girati giusto un po’ ed ecco che davanti a noi si è mostrato un altro simbolo della città: la pescheria settecentesca.

Da qui seguendo le molte indicazioni turistiche (ne trovate ad ogni incrocio) abbiamo percorso via Poletti trovandoci davanti al Castel Sismondo, chiamato anche Rocca Malatestiana risalente al 1437. Una fortezza un tempo residenza di Sigismondo Pandolfo che vide impegnato nei lavori niente meno che Filippo Brunelleschi. Oggi è rimasto solo il corpo centrale, aperto al pubblico in occasione di mostre o eventi (come i mercatini di Natale), ma ancora si può riconoscere la sua antica appartenenza ai Malatesta grazie allo stemma della famiglia con i simboli tipici, proprio sopra l’ingresso: un elefante, la rosa e la scacchiera. Ma il tour è solo all’inizio! Quindi rieccoci in cammino, vagando tra le vie di Rimini fino a raggiungere il Tempio Malatestiano…semplicemente unico! Un edificio che trasmette un senso di mistero, come se nascondesse in sé una storia non detta e mai scritta. Forse per quel suo aspetto incompiuto, dovuto al completo “cambio d’abito” che Sigismondo Pandolfo Malatesta chiese a Leon Battista Alberti verso la metà del 1400.

Se avete un attimo di tempo vi consigliamo di spingervi all’interno, non ve ne pentirete! Piccoli tesori di Giotto e di Piero della Francesca non potranno che catturare la vostra attenzione! 

Quel che più ci ha colpito della città è il suo lato più antico, perché Rimini è proprio come una perfetta stratigrafia di secoli di storia che ancora si possono ammirare nei suoi ricchi tesori. Ecco quindi che siamo stati catapultati in un passato ancora più lontano grazie ai molti resti di epoca romana. Primo tra tutti l’Arco di Augusto, alle porte di uno degli ingressi del centro storico, il più antico del nord Italia, risalente al 27 a.C. Un Arco da cui aveva inizio una delle strade più importanti, l’antica via Flaminia che collegava Roma a Rimini. Ripercorrendo proprio i passi dei nostri lontani antenati ci siamo trovati in Piazza tre Martiri, un tempo Foro della città. Allontanandoci un po’ dalle vie principali abbiamo raggiunto l’anfiteatro romano. Ebbene si, avreste mai pensato di trovare un anfiteatro romano a Rimini? Oggi resta solo l’area nord-orientale, ma un tempo la sua ampiezza si allontanava non di molto da quella del Colosseo. Purtroppo lo abbiamo trovato poco valorizzato, un po’ dimenticato nel suo piccolo spazio.

Ma il vero gioiello che da solo merita una sosta a Rimini è la Domus del Chirurgo.  Un’area di 700 mq capace di racchiudere tutta la storia della città secolo dopo secolo. Il nome è dato dalla domus qui scoperta, associata alla professione del chirurgo per alcuni strumenti del mestiere trovati al suo interno. Mosaici perfettamente conservati arricchiscono i pavimenti come tappeti ricamati. Ma dopo il crollo della domus quest’area  ha continuato a vivere con la costruzione di nuove mura cittadine nel III secolo d.C., un palazzo con tanto di fontana del VI secolo, un cimitero fino al VII secolo. Semplicemente imperdibile se volete scoprire il lato nascosto di questa città! L’ingresso di 7€ (5 se ridotto) consente anche l’accesso al museo della città…un po’ stratigrafico anche lui come tutta la città! 

Il nostro tour si è concluso sulla via del ritorno con una sosta al ponte di Tiberio, rimanendo sorpresi dalla maestosità e dal senso di stabilità e grandezza dato da queste cinque arcate in pietra d’Istria.

Speriamo di avervi fatto venire voglia di scoprire l’altro lato della medaglia di questa Rimini, che si nasconde un po’ timida dietro le sue spiagge e il suo divertimento, nascondendo in sé un cuore tenero d’altri tempi.