SALUDECIO E DOZZA: MUSEI A CIELO APERTO
Quando si parla di antichi borghi a cosa pensate? Forse ad una rocca o magari a qualche museo o forse ancora a rappresentazioni storiche. Eppure ci sono borghi che nascondono tra le loro antiche mura delle macchie di colore, di vita, di contemporaneità. Ci sono borghi che sanno fondere perfettamente antico e moderno, riuscendo a rafforzare entrambi i propri lati. Eccoci qui alla scoperta di questi piccoli musei a cielo aperto che abbiamo scovato in Emilia-Romagna. Sicuramente ce ne saranno molti altri sparsi per la nostra Bella Italia, ma con il tempo vedremo di allungare questa lista, quindi consideratelo come un articolo con “lavori in corso”.
SALUDECIO
La nostra prima meta è stato un piccolo paese che si arrampica sulle dolci colline al confine tra Romagna e Marche. Arrivati all’ingresso del borgo ci siamo trovati con una splendida vista sul mare alle spalle e la porta principale di accesso davanti a noi. Osservandola già ci siamo immaginati il paese ai tempi di Sigismondo Pandolfo Malatesta, che da uomo furbo quale era aveva sfruttato Saludecio per difendersi dai Montefeltro. Nel 1462 però Sigismondo perse il borgo, sottrattogli da Federico da Montefeltro e dato alla Chiesa. Varcata la soglia del borgo sembra non esserci nulla di strano, una tranquilla atmosfera ottocentesca…ma fatto solo qualche passo in più verso la prima piccola via che ci si presenta sulla sinistra, ecco che avviene la magia. Siamo nel 1800, un 1800 ricco di invenzioni continue che fanno parlare i muri di ogni casa, ogni vicolo. Sapevate che la fisarmonica venne inventata nel 1822 dal tedesco Buchman? O che il microfono a carbone risale al 1877 ad opera di D.E.Hughes? O che il tutù è un’invenzione del 1852 di Eugéne Lami? O che la carta igienica risale solo al 1877…ringraziamo Joseph Gayetty! O ancora che la prima industria italiana di profumi fu la Borsari di Parma, nata nel 1870? Queste sono solo alcune delle molte invenzioni rappresentate nei fantastici murales di Saludecio, dove ogni anno si svolge 800 Festival. Abbiamo passato ore a vagare per le vie, i vicoli, i piccoli passaggi facendo a gara a chi vedeva per primo il dipinto successivo, cercando di capire di che cosa si trattasse prima di leggere la spiegazione. Conoscevamo bene tutte le invenzioni, ma di molte non sapevamo risalissero al 1800! Quindi è stata anche un’ottima lezione di storia!
DOZZA
Spostandoci verso Imola siamo invece andati alla scoperta di uno dei Borghi più belli d’Italia, parte anche dei “Paesi dipinti”. Dozza è un piccolo comune che domina con la sua Rocca Sforzesca le distese di vigneti. Vigneti che rappresentano uno degli elementi fondamentali per Dozza, dove si trova infatti l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, visitabile all’interno della rocca. Ma la ragione principale per cui siamo giunti fino a qui sono loro: i murales. I muri di tutto il borgo sono diventati la perfetta tela bianca per artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo. Opere d’arte a tutti gli effetti, in armonia con tutto ciò che le circonda, creando un perfetto dialogo tra antico e contemporaneo. Se poi siete curiosi di scoprire i bozzetti di questi dipinti, potete visitare il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto (all’interno della rocca). Percorrere le vie di Dozza è stato per noi come diventare parte di un museo in continua crescita, che cambia ogni anno arricchendosi di nuove splendide opere da scoprire.