TRENTINO – ALTO ADIGE ON THE ROAD
Ci sono viaggi che si pianificano in un anno e altri che quasi si improvvisano. Questo nostro viaggio si colloca sicuramente nella seconda categoria! Nonostante il poco tempo per organizzarci abbiamo programmato al meglio i tre giorni a nostra disposizione e ovviamente vogliamo condividere con voi questi 1183,4 km on the road con cartina alla mano, tra montagne, neve e paesaggi da togliere il fiato. Qui sotto potete trovare le tappe del nostro viaggio per poterle più facilmente individuare. Buon tour!

Partiti da Como alle 5.30 del mattino per evitare il traffico, abbiamo imboccato l’autostrada per Venezia (E64 e poi A4) per poi seguire la A22 verso Brennero fino ad arrivare all’uscita di Bolzano sud. Già dirigendosi verso Merano il paesaggio comincia a cambiare iniziando a far sentire l’atmosfera di montagna. Ma la prima tappa del nostro viaggio è stato il Lago di Resia con il suo celebre campanile circondato da ghiaccio e neve, una fiaba avvolgente. La neve, il vento che soffiava, le nuvole che correvano nel cielo e il silenzio avvolgevano il luogo rendendo difficile smettere di ammirare quel quadro dipinto. Nonostante la magia di cui è avvolto il lago di Resia è ben nota la triste storia che ha portato a questo singolare paesaggio, frutto della costruzione della diga che portò a sommergere completamente il comune di Curon. Sicuramente ciò che più affascina in inverno è poter raggiungere il campanile camminando direttamente sul lago ghiacciato e coperto di neve e per i più avventurosi è possibile provare sport come il kite-snowboarding.
Dopo aver fotografato da ogni prospettiva il lago di Resia, ci siamo diretti a Merano, dove abbiamo trascorso anche la nostra prima notte. Sono molti gli angoli interessanti da scoprire a Merano, in particolare merita sicuramente la Passeggiata Tappeiner, dedicata all’imperatrice Elisabetta d’Austria e per questo chiamata “la passeggiata di Sissi”. Passeggiando si incontra anche il Wandelhalle costruito nel 1850, perfetto per riposarsi e ripararsi dal vento freddo invernale. Se non amate i luoghi tradizionali un tour guidato alla fabbrica della birra Forst, poco lontano dal centro della città.
Il secondo giorno siamo partiti alla volta del Lago di Braies, ma ovviamente non avevamo intenzione di percorre strade a grande velocità, quindi armati di cartina come veri viaggiatori abbiamo seguito le strade di montagna attraversando il Passo del Giovo e seguendo le indicazioni per Dobbiaco. Anche a Braies come a Resia è possibile camminare sul lago completamente ghiacciato e coperto da un manto di neve. Ad incorniciare il lago una passeggiata in mezzo ai boschi e le Dolomiti, tra cui si riconoscono la Croda Rossa d’Ampezzo (la più alta con i suoi 3148 m), la Croda del Becco, la Piccola Croda Rossa, il Picco di Vallandro. Un luogo di quiete, anche se molto turistico, oggetto di numerose leggende e del set cinematografico della serie tv “Un passo dal cielo”. Se volete rifocillarvi accanto al lago si trova un bar self-service interno all’hotel, dove potrete bere qualcosa di caldo o mangiare un panino.
Da Braies ci siamo rimessi in viaggio per l’ormai vicino Lago di Misurina e lungo la strada non sono mancati paesaggi naturali da togliere il fiato, tra cui la vista del Monte Cristallo. Eccoci quindi alla quarta tappa del nostro viaggio: il lago di Misurina, specchio delle Tre Cime di Lavaredo. Anche in inverno con il lago innevato il panorama è molto suggestivo e Misurina appare ancora di più come una delle perle delle Dolomiti. Se volete avvicinarvi di più alle Tre Cime è possibile raggiungere in macchina lo Chalet Lago Antorno, da cui partono poi le motoslitte che in circa 15 minuti portano al rifugio Auronzo. Purtroppo siamo arrivati quando ormai stava per partire l’ultima motoslitta e il tempo non era dei migliori, quindi non possiamo testimoniare direttamente come sia. Al risveglio del terzo ed ultimo giorno però il sole brillava alto nel cielo, nonostante i -17°C pronti a congelare noi e le nostre macchine fotografiche. Ed ecco che nel cielo azzurro si stagliano le maestose Tre Cime di Lavaredo, pronte a farsi ammirare.
L’ultima tappa prevista era il Lago di Carezza e per arrivarci ovviamente abbiamo scelto di fare tutti i passi: il Passo Tre Croci, il Passo Falzarego e ovviamente il Passo Pordoi da cui si può ammirare l’immensità del Gruppo del Sella e del Sass Pordoi. Inutile dire quanto ne valga la pena! Superato il Passo Pordoi si arriva rapidamente al paese di Canazei, molto accogliente in stile montanaro.
Prima di raggiungere la nostra meta ci siamo imbattuti in un immenso castello di ghiaccio a Mazzin…proprio come essere catapultati in Frozen! Ed eccoci giunti all’ultima tappa: il Lago di Carezza. Purtroppo la discesa coperta che porta direttamente dal parcheggio al lago in inverno viene chiusa quindi bisogna scendere dalle scale esterne…ovviamente coperte di neve e ghiaccio! Quindi attaccatevi bene al corrimano, armatevi di scarponi da sci…o scivolate sul sedere come abbiamo fatto noi. Scesi sulla passeggiata non è difficile capire perché questo luogo sia oggetto di molte leggende, tra cui quella dell’amore tra il mago del monte Latebra e la ninfa Ondina. La passeggiata attorno al lago permette di immergersi nella quiete della foresta ammirando il Gruppo del Latemar e sculture naturali di ghiaccio che ricoprono gli alberi più bassi.
Con questa ultima tappa sarebbe stato logico tornare a casa riprendendo l’autostrada…ma ovviamente era troppo semplice per noi! Quindi siamo tornati fino a Merano per poi seguire le indicazioni per la Svizzera attraversando il Parco Nazionale Svizzero e arrivando fino al Passo del Bernina. Il vento soffiava gelido e attorno a noi c’era solo e soltanto neve…ma arrivare all’ora blu proprio al passo ha fatto svanire tutta la fatica e la stanchezza del viaggio, facendoci tornare davvero soddisfatti.