ON THE ROAD TRA BASILICATA E PUGLIA

Alla scoperta delle bellezze in rinascita.

Ci sono terre che tutti conoscono e vorrebbero visitare, altre sconosciute e dimenticate e poi ci sono quelle che rinascono dalle proprie ceneri come la fenice. Proprio queste ultime sono state al centro della nostra vacanza estiva alla scoperta di una regione italiana tutta da scoprire: la Basilicata. Un viaggio che ci ha lasciato un segno indelebile e che ci ha trasmesso il desiderio ancora più forte di far conoscere le bellezze di questa Italia, che troppo poco si valorizza.

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TAPPA 1: MATERA

La prima tappa non poteva che essere Matera, città patrimonio dell’UNESCO dal 1993 e capitale della cultura 2019. Armati di scarpe da ginnastica e trolley non troppo pieni abbiamo raggiunto il grazioso hotel Le dodici lune dove abbiamo potuto depositare i bagagli e riprendere un po’ di energie dopo un lungo viaggio notturno. Non solo un hotel ma un vero piccolo angolo di paradiso consigliato sia per la splendida esperienza di poter dormire in grotta sia per la cordialità del personale, pronto a soddisfare ogni richiesta e disponibile con il pubblico. Grazie ai consigli datici in hotel è stato possibile prenotare la visita della città accompagnati da una guida. Esistono diversi tour organizzati da compagnie di viaggi, nel nostro caso Altieri Viaggi (15 euro a persona). La simpatia e la preparazione della guida ci hanno permesso di scoprire la storia di Matera pezzetto dopo pezzetto. Un tour alla scoperta dei due quartieri, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, che si snodano tra ripide scalinate ai piedi dei colle della Civita. Ciò che più colpisce di questa città è senza dubbio la sua unione con l’ambiente naturale, grotte scavate nella calcarenite (la pietra locale, erroneamente chiamato tufo), riutilizzata per costruire gli edifici antistanti in perfetta continuità con le grotte. Edifici realizzati in negativo come una delle più famose chiese rupestri, quella dedicata alla Madonna delle Virtù insieme al monastero. Ma le chiese rupestri non finiscono certo qui! La nostra preferita è stata senza dubbio la Madonna de Idris (non compresa nel tour guidato, ma assolutamente da vedere!), appena sopra la piazza di San Pietro Caveoso, semplice all’interno e con un’architettura unica all’esterno. Un punto panoramico ideale sul parco della Murgia e sul resto di Matera oltre che una chiesa singolare.

Dopo la scoperta delle chiese rupestri il tour si sposta nella Casa grotta di Vico Solitario, per dare l’idea di cosa volesse dire vivere a Matera. Un luogo che non è mai stato abbandonato nei secoli, isolato dal resto del mondo per molto tempo, fino a quando nel 1952 venne imposto l’abbandono per mano di De Gasperi. La gente viveva in grotte, dormiva su letti rialzati per cercare di contrastare l’umidità, i bambini dormivano in cassettoni perché non c’era abbastanza spazio, gli animali vivevano accanto agli uomini, il sistema fognario era inesistente. Eppure gli anziani del posto non volevano lasciare le loro case e oggi quella città che era stata definita  addirittura “vergogna d’Italia” è diventata capitale della cultura 2019, rinascendo dalle sue stesse ceneri. Dopo la visita guidata tra i quartieri, alla chiesa rupestre e alla casa siamo stati portati nel luogo forse più interessante di tutta la visita: una bottega di un artigiano, Il Bottegaccio. Qui ci sono stati mostrati e spiegati i simboli della città: il sole, simbolo di abbondanza; il cucù, contro i malefici e simbolo di corteggiamento; la pupa, un tempo in caciocavallo. Qui però non entriamo nel dettaglio e vi lasciamo un po’ di curiosità, cosicché la voglia di visitare questa bottega vi porti a scoprirla di persona per conoscere meglio la storia di questi simboli. 

Per quanto il tour sia utile ed interessante non può certo mostrarvi ogni luogo e per questo abbiamo deciso nel pomeriggio di vagare alla scoperta di angoli da fotografare e di chiese rupestri da visitare. Una bella cena serve a tutti e quindi abbiamo seguito i suggerimenti e siamo andati alla taverna del Caveoso, dove abbiamo potuto gustare i sapori lucani in una suggestiva location nel cuore del Sasso Caveoso, occasione perfetta per vedere la città illuminata come un presepe.

Il giorno seguente due luoghi mancavano all’appello per completare al meglio questa prima tappa: l’ipogeo e il parco della Murgia. La visita al Palombaro Lungo è molto gettonata tra i turisti quindi vi consigliamo di passare il giorno precedente ad acquistare i biglietti così da avere il posto assicurato (3 euro a persona). La visita all’interno di questa enorme cisterna è guidata e permette di conoscere la storia di quel luogo, fonte primaria di acqua per anni e anni. 

Ormai alla fine del nostro soggiorno a Matera non eravamo ancora pronti a salutare questa città unica al mondo e abbiamo deciso di saltare in macchina verso il parco della Murgia. Il parco ospita numerose chiese rupestri preistoriche, visitabili con un tour guidato o in autonomia. Purtroppo per scarsità di tempo non abbiamo potuto visitare con calma tutto il parco, ma anche se siete a corto di tempo vi consigliamo di fare una sosta: tutta Matera davanti agli occhi, un panorama che toglie il fiato e mette i brividi per quanto è unico e stupendo. Una cartolina che si imprime in modo indelebile nella mente e che ti resta dentro con la sua unicità, con la sua storia, con la sua voglia di riscatto.

TAPPA 2: METAPONTO

Salutata Matera eccoci in arrivo a Metaponto, dove siamo stati accolti calorosamente come veri ospiti nel b&b All’ombra del carrubo, un affitta appartamenti in realtà, interamente gestito da due proprietari davvero gentili che ci hanno fatto sentire a casa con le torte e le marmellate fatte in casa. Un piccolo angolo di quiete all’ombra di un antico carrubo con il suo profumo “cioccolatoso” e in una zona strategica per visitare la zona. Proprio a due passi infatti ecco il Tempio di Hera (chiamato Tavole Palatine), un tempio dorico ben conservato, aperto praticamente sempre e gratuito, ragione per cui siamo tornati più volte per poterlo ammirare anche al tramonto. Purtroppo per nostra sfortuna il Parco Archeologico era chiuso per lavori di sistemazione, ma dalla strada abbiamo comunque potuto leggere i pannelli illustrativi e vedere i resti di anfiteatro e colonne, anche se da lontano.

TAPPA 3: POLICORO

Un po’ di riposo ci vuole ogni tanto e per questo abbiamo deciso di riposarci nella tranquilla oasi del WWF di Policoro, un luogo dove poter conoscere il lavoro dei volontari per salvare le tartarughe e dove potersi godere la tranquilla vita di mare su una lunga spiaggia selvaggia.

TAPPA 4: CRACO E PIETRAPERTOSA

Da Metaponto tanti sono i borghi raggiungibili e noi abbiamo deciso di andare alla scoperta di Craco e Pietrapertosa. Craco: una scoperta! Dopo aver attraversato gli argillosi calanchi lucani giungiamo ai piedi di un borgo che sembra essere in piedi per pura magia: è Craco. Attraversando il paese non si incontra nulla fino al punto informativo, dove con un biglietto da 15 euro siamo andati alla scoperta della storia poco nota di questo borgo. La visita inizia al convento dove vengono raccontati la storia di Craco, le ragioni dell’instabilità geologica della zona nuova del borgo e i progetti per il recupero. Un ottimo modo per iniziare a conoscere questo luogo! Ma la scoperta continua con la visita al borgo antico muniti di caschetto e ovviamente guidati. La zona messa in sicurezza nel borgo antico mostra come le frane, iniziate con quella del 1963, abbiamo completamente fatto sparire tutta la porzione del borgo che si posava sulle molto poco stabili argille. Argilla, acqua e noncuranza hanno portato gli abitanti a dover abbandonare le loro case.  Finestre sospese, case tagliate a metà, ricordi strappati via. Ma anche qui, come a Matera, la voglia di rinascita è più forte e sono sopratutto giovani quelli che stanno rilanciando questo luogo fantasma, che in realtà è pieno di vita con la sua storia. Nel 2010 Craco è stata inserita nella lista del World Monument Fund e un piccolo riscatto è arrivato. Un luogo da visitare non perché abbandonato, ma perché da ricordare e valorizzare. 

Ma dopo una mattinata a camminare potevamo già essere stanchi? Certo che no! Quindi via alla volta di Pietrapertosa (cioè pietra forata), un caratteristico borgo ai piedi delle Dolomiti Lucane, immerso nel Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. Paese gemello di Castelmezzano, merita una visita perdendosi tra le sue strette vie in salita e le antiche case dell’”Arabata”. Tra i punti di interesse il più famoso e suggestivo è il Castello Normanno, da cui si ammira tutto il paesaggio roccioso…faticoso ma merita la salita!

TAPPA 5: ALBEROBELLO

Dopo la scoperta di alcuni dei luoghi più suggestivi della Basilicata abbiamo trasferito la nostra base vicino ad Alberobello. Città patrimonio dell’UNESCO, sicuramente ormai molto turistica ma sempre unica per il susseguirsi continuo dei trulli con la loro struttura inimitabile. In molti cercano di vendere ogni possibile souvenir ai turisti, non lasciatevi ingannare dai trulletti made in China e preferite invece un bel trullo fatto a mano dagli artigiani locali, assaggiate i liquori, mangiate qualche buon tarallo artigianale…insomma cercate di vivere la vera Alberobello, quella più vera e meno turistica. Senza dubbio poi meritano una visita anche i luoghi più noti come il Trullo Siamese, la chiesa a trullo e il Trullo Sovrano, unico a pagamento ma che ricostruisce (soprattutto con i pannelli illustrativi) la vita contadina di un tempo. Suggestiva di giorno, Alberobello diventa magica la sera con le sue luci. 

TAPPA 6: GROTTE DI CASTELLANA, MONOPOLI, POLIGNANO A MARE

Ormai alla fine del nostro viaggio abbiamo deciso di dedicare l’ultimo giorno alla visita delle Grotte di Castellana. Sia che sia la prima vista ad una grotta sia che ne abbiate viste altre, le Grotte di Castellana saranno ugualmente uno spettacolo unico. La scelta possibile è tra un itinerario parziale a 12 € a testa (gratis fino a 5 anni, 10 € tra i 6 e i 14 anni) o un itinerario completo a 16 € (13 € tra i 6 e i 14 anni). Data anche la piccola differenza di prezzo consigliamo senza alcun dubbio di intraprendere il percorso completo che vi permetterà di godere di un escalation di emozioni fino alla celebre grotta bianca. Lungo il percorso di circa 3 km le guide illustrano la storia della scoperta delle grotte con i loro lunghi cunicoli e potrete divertirvi a cercare di dare una forma ad ogni stalattite e stalagmite. Purtroppo è possibile fotografare solo la prima grotta, ma possiamo assicurare che godersi il percorso senza la macchina fotografica in mano permette di imprimere meglio nella memoria quel luogo suggestivo.

Se usciti siete affamati come noi vi consigliamo un’appetitosa sosta all’insegna dei sapori pugliesi all’Osteria Grotta bianca…un abbondante piatto di orecchiette e via verso nuove mete!

Seguendo i consigli che ci erano stati dati all’osteria, il pomeriggio lo abbiamo passato vagando tra il porto e le stradine del centro di Monopoli. Purtroppo per mancanza di tempo non abbiamo potuto visitarla come avrebbe meritato ma ne siamo comunque rimasti affascinati.

Come concludere in bellezza se non con una bella cena a base di pesce a Polignano a Mare? Una tranquilla passeggiata serale sulle scogliere che si tuffano in mare…assolutamente da rivedere di giorno per un giro delle grotte!

Speriamo di essere riusciti a portarvi con noi in un viaggio che ci ha davvero fatti innamorare più che mai dello splendido Paese in cui viviamo!