VERUCCHIO E SAN LEO: TRA ROCCHE E MISTERI DELLA ROMAGNA
Il nostro Bel Paese è pieno di borghi da nord a sud e ciascuno di questi custodisce le proprie storie, da rivelare solo a coloro che sono disposti a smarrirsi tra le loro vie.
È il caso dei due borghi di cui vi parliamo oggi: Verucchio e San Leo, entrambi tra i Borghi più belli d’Italia situati lungo la riviera romagnola.
VERUCCHIO
Un paese dalla doppia anima, proteso su una roccia Verucchio si divide in due “sotto-borghi” che si uniscono in una piazza centrale. Entrambe le parti del paese possiedono la loro rocca: la rocca del Passerello, dove oggi si trova un convento, e quella del Sasso, una delle meglio conservate rocche malatestiane (visitabile dal pubblico con un biglietto di 10€). Passeggiando dalla rocca però abbiamo scoperto tanti piccoli angoli nascosti e cammina e cammina siamo giunti alla chiesa di S. Agostino (purtroppo chiusa), annessa al monastero oggi sede del museo civico archeologico di Verucchio, in cui si conservano reperti rinvenuti nelle necropoli.
Prima di lasciare questo piccolo pezzo di storia però vi consigliamo di fermarvi alla Pieve Romanica del X secolo, una delle più antiche conosciute, purtroppo visibile solo dall’esterno ma molto suggestiva grazie anche al paesaggio da cui è avvolta.
SAN LEO
Proteso come una nave pronta a salpare, San Leo sembra nascere dalla roccia stessa per vegliare sulle terre circostanti. Nato già in epoca romana e poi cresciuto come San Leo nel IX-X secolo, vide scontrarsi grandi Signori, come i Malatesta, i Montefeltro, i Medici e i Della Rovere.
Arrivati al borgo abbiamo seguito le indicazioni per i parcheggi e abbiamo raggiunto il cuore del borgo, costituito dalla piazza, con la fontana che ha sostituito il grande albero del popolo. Qui fin da subito abbiamo potuto respirare l’aria di un’altra epoca. Trasportati indietro nel tempo ci siamo lasciati guidare all’interno dell’edificio più antico di San Leo, la Pieve di Santa Maria Assunta. La chiesa è stata realizzata principalmente in arenaria e calcare e al suo interno è semplice e austera, come tipico dell’architettura romanica. Proprio di fronte al suo ingresso, abbiamo incontrato il Duomo, una chiesa romanico-lombarda anch’essa e con ingresso sul lato. Si tratta di un ambiente senza fronzoli, una chiesa-fortezza ricca di testimonianze dei “magistri cumacini”, come le colonne annodate, e di simboli templari, come il nodo di Salomone. Percorrendo la via accanto al duomo abbiamo raggiunto la torre civica, in stile romanico come il Duomo e la Pieve, ancorata saldamente alla roccia, ma purtroppo chiusa al pubblico. Sulle rocce da cui nasce la torre abbiamo con nostra sorpresa potuto scoprire il parco rupestre, che ci riporta ancora più indietro nel tempo, ricordandoci la successione di eventi storici che questo luogo ha potuto osservare.
Ma il vero gioiello di San Leo è il castello del borgo, conteso tra potenti nel corso dei secoli e diventato carcere nel 1631. Abbiamo raggiunto il castello a piedi, ma se preferite è possibile arrivarci con una navetta. Già dall’esterno la sua imponenza lascia senza parole e non si fatica a capire perché sia stato così strategico, sospeso tra il cielo e la terra da cui sembra prendere forma, come se fosse stato costruito dalla natura stessa e non dall’uomo. Il castello è davvero immenso, tra stanze, camminamenti, sale delle torture e celle, tra cui alcune di personaggi illustri. Tra tutti il più famoso è sicuramente Cagliostro, membro della Massoneria e accusato dalla Chiesa di eresia. Nessuno osava avvicinarsi alla sua cella, che presentava una sola apertura sul soffitto, da cui veniva calato il cibo, evitando così qualsiasi contatto.
Salutando il borgo vi suggeriamo di fare una piccola deviazione al convento francescano di Sant’Igne. Oltre a poter ammirare il borgo da un’altra angolazione, si respirano pace e silenzio per poi giungere al piccolo convento nascosto. La chiesa è molto simile a quelle umbre, strettamente connessa a San Francesco, e accanto si trova il chiostro quadrangolare su cui si affaccia il campanile.
San Leo è senza dubbio un borgo che ci ha conquistati e che incarna perfettamente l’idea della Romagna medievale, ricca di storia e misteri.
ORARI DI INGRESSO:
Pieve di Santa Maria Assunta: 9.30-12.30 e 14.30-19.00
Duomo: 9.30-12.30 e 14.30-19.00
Castello: 10.17.45 – costo 10€, ridotto per studenti 6€, 6-14 anni 4€