LA FORTEZZA DI CASTROCARO

Là dove si susseguono i colli del San Giovese, dove il confine tra Romagna e Toscana è sottile, si erge ancora oggi maestosa la fortezza di Castrocaro Terme.
Sostenuto dalla roccia calcarea, il borgo trova il suo fulcro nella fortezza, una tra le più antiche in Italia.
Un luogo perfetto per una gita nell’entroterra della Romagna e per conoscere più a fondo la storia di un luogo per molto tempo nevralgico.
Ma andiamo con ordine. Abbiamo raggiunto facilmente Castrocaro seguendo le indicazioni stradali una volta giunti nei pressi di Forlì. Arrivati nella cittadina si trovano dei parcheggi gratuiti appena fuori dalle mura e da qui delle comode scale portano al centro storico. È bastato seguire il cartello che indica la fortezza e in 5 minuti eccoci al ponte levatoio. Dalla biglietteria ci siamo subito aggregati alla visita guidata tenuta dal solo e unico Elio Caruso, che ci ha accompagnato con entusiasmo coinvolgente attraverso i secoli. È grazie a lui se oggi questo luogo così antico e ricco di storie da raccontare è accessibile al pubblico. Infatti terminati i lavori di restauro, nel 1999 Elio Caruso, dopo aver creato l’associazione della Pro Loco di Castrocaro Terme, ottenne l’incarico di allestire un museo all’interno della fortezza. Così grazie ad un prestito iniziò ad allestire le sale interne rendendole visitabili dal pubblico e creando un viaggio storico.
Questo viaggio parte nella prima sala dove si trovano testimonianze dei primi insediamenti preistorici, seguiti da quelli di Etruschi, Romani, Bizantini e Longobardi. Ma arriviamo al momento in cui la fortezza iniziò a poter essere definita tale. La prima notizia nota è del 961, quando venne ospitato il re sassone Ottone. Nel 1118 invece si ha notizia della presenza alla fortezza del conte Bonifacio, che viveva qui con tutta la famiglia. A quest’epoca però c’era ancora solo l’area più antica chiamata Girone, di cui inizieranno i lavori di recupero a breve. La Rocca venne aggiunta nel 1200 e comprende la corte, il palazzo del castellano (Domus), la chiesa e la Torre Guelfa. Tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300 Castrocaro prima passò sotto la Chiesa e poi divenne roccaforte angioina, fino a quando non arrivarono loro: i Fiorentini. Da allora Castrocaro e le zone circostanti divennero Romagna Toscana, sotto Firenze. Firenze capì subito il ruolo strategico di Castrocaro che divenne sede del Capitanato e la fortezza divenne la sede del capo di giustizia mandato dai Fiorentini stessi, tra i vari il nome di Niccolò Macchiavelli vi sarà sicuramente noto.
Finito questo viaggio nella storia scendiamo una scala che ci porta negli arsenali medicei. Si tratta di un corpo diviso in tre ambienti, che corre lungo il lato della fortezza sfruttando l’impressionante parete rocciosa in cui sono visibili le perfette stratigrafie ricche di impronte o veri e propri resti marini. Venne aggiunto nel XVI secolo e aveva la funzione di un’enorme dispensa. Nel terzo ambiente sono ancora visibili un camino per i fumi e il segno di dove doveva esserci il foro di uscita dell’acquedotto. Dalla seconda sala si scende ulteriormente in un sistema di gallerie che purtroppo oggi è ancora pieno di detriti. Si può però raggiungere un piccolo passaggio segreto o come la chiameremmo oggi un’uscita di emergenza. Si tratta in realtà di un’apertura senza scala che permetteva di calarsi con una corda in caso di emergenza.

Al XV-XVI secolo risalgono anche molti oggetti conservati oggi nelle sale, alcuni ritrovati duranti i lavori, come monete e suppellettili, e altri della stessa epoca ma acquistate da Elio, come l’archibugio a ruota o gli arredi della stanza del castellano. Nonostante gli arredi della Domus siano stati comprati a Firenze da un antiquario, la tipologia e la loro ubicazione è stata ricostruita perfettamente da Elio grazie agli inventari che venivano fatti ogni volta che il castellano lasciava la fortezza.
Un altro oggetto interessante unico nel suo genere è una cassapanca che presenta un esperimento di un genio incompreso che era troppo avanti per la sua epoca. Nella parte destra era infatti stato inserito uno sportello che celava…dei cassetti! Si tratta di un pezzo unico per quell’epoca. Probabilmente la gente non era ancora pronta ad un’invenzione tanto comoda e rivoluzionaria!
Prima di giungere alla fine della visita ci troviamo di fronte alle splendide colline un tempo Romagnolo-Toscane e anche qui Elio ha un aneddoto interessante da raccontarci. Il molto amato (ironicamente parlando) Cosimo de Medici amava il San Giovese di Castrocaro e c’è testimonianza di una lettera in cui chiese 2000 barili di vino. Da Castrocaro però risposero che non potevano assicurare l’arrivo del carico a causa dei briganti e chiesero quindi un esercito come scorta. Cosimo non aveva certo problemi di risorse economiche e così mandò esercito, donne e cibo a sufficienza per tutti quanti. Così il carico con il suo amato San Giovese arrivò a destinazione. Ma perché raccontarci questa storia? Perché proprio oltre una tenda, all’uscita dalla fortezza, hanno allestito una piccola enoteca dove è possibile comprare il vino o mangiare qualcosa aiutando a finanziare questo splendido luogo.

Usciti dall’enoteca però ci sono ancora alcuni piccoli angoli della corte da ammirare. Primo tra tutti il pozzo-cisterna, che rendeva potabile l’acqua piovana. Proprio sopra la seconda sala dell’impianto vive un ulivo del XVII secolo dichiarato dal CNR unico al mondo poiché estinto. A ridosso del Girone si trovano 3 grotte: la prima è chiamata la grotta dell’olio, la seconda era utilizzata come forno e la terza è una tomba etrusca diventata poi cantina. Queste erano annesse ad una cucina primaria dotata anche di ghiacciaia. Appena sopra la parete in cui sono scavate queste grotte c’è la piccola chiesa di Santa Barbara, completamente restaurata e più vicino ad un piccolo tempio che ad una chiesa. Infine, ci siamo arrampicati su per la stretta e ripida scala a chiocciola della Torre guelfa, sotto cui c’erano le segrete e dalla cui cima si può scorgere addirittura Ravenna.
Siamo rimasti coinvolti e affascinati dalla storia di questo luogo e dei suoi personaggi, alcuni dei quali nominati anche da Dante nella Divina Commedia. Ci auguriamo che i visitatori aumentino e che capiscano il ruolo centrale che possiedono nel conservare e mantenere accessibile questo luogo. Speriamo che in molti decidano ora più che mai di sostenere questi gioielli made in Italy. Torneremo tra una trentina di anni per visitare il Girone!

INFORMAZIONI UTILI
COSTI: intero 5€, ridotto 4€ (over 65 e bambini fino a 14 anni), gratis per bambini sotto i 10 anni

ORARI:
Da Ottobre a Marzo Sabato solo pomeriggio, Domenica e festivi giornata intera Mattina 10-13, Pomeriggio 15-19
Da Giugno a SettembreSabato solo pomeriggio, Domenica e festivi giornata intera Mattina 10-13, Pomeriggio 16-20

Per maggiori informazioni visitare il sito https://www.proloco-castrocaro.it/il-castello/prezzi-e-orari.html